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Siamo nel 1961 quando a Ferrada di Moconesi due amici, di Moconesi, Renato ed Aurelio, rientrati dal sud America,  dove erano andati come emigranti, aprono un ristorante. Hanno lavorato duro in Peru’: facevano i fornai e con grande sacrificio erano riusciti a mettere da parte un gruzzoletto per poter aprire un’attività’ commerciale in Italia. I due Fontanini amici, gia’ da bambini, essendo nati nello stesso paesello e coetanei, si chiamavano Renato De Ferrari ed Aurelio De Barbieri. In quell’epoca erano tante le località dove aprire l’attività  a Chiavari, a Lavagna, in riviera dove vi erano molti turisti e molta gente o a Ferrada loro terra natale;  commercialmente sapevano che la riviera era il posto più indicato, ma l’amore per la propria terra  ha fatto scegliere Ferrada. Renato ed Aurelio vogliono sfidare le regole dei numeri; vogliono aprire a Ferrada, nell’entroterra, la loro attività per dimostrare che, se ci si mette il cuore, si fanno le cose per bene e credendo in quello che si fa, anche in un piccolo paesino dell’entroterra  si possono dimostrare  le proprie capacità e vivere serenamente.

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- La nonna di Renato Caterina apre un    negozio- osteria a Ferrada nel 1885
 - Il papa Giobatta “Bacicietta” apre l'”albergo De Ferrari” nel 1918

Renato aveva nel sangue il commercio: infatti sua nonna paterna Caterina, rimasta vedova giovanissima, aveva aperto la prima “bottega – osteria” della zona nel 1885; suo padre Giobatta detto “ Bacicetta” di professione commerciante di  bestiame, nel 1918 apre sempre a Ferrada  l’albergo “ De Ferrari”. Aurelio era un commerciante nato: gia’ in giovane età  andava a vendere i fichi secchi e freschi, partendo a piedi da Moconesi, a Gorreto, Ottone, Bobbio in Val Trebbia, Zoagli, Rapallo, Recco, prodotti che con papà Antonio coltivavano sulle pendici del monte San Rocco. Aurelio dopo poco tempo esce dalla gestione del “Settebello “ ed apre, in adiacenza, un commestibili che gestirà per molti anni. Renato gestisce con abilità e fantasia  la struttura, tanto che, il “Settebello” diventa un punto di riferimento di aggregazione “socio – gastronomico -culturale” non solo della val Fontanabuona,
ma di tutto il comprensorio del levante ligure, dalla val Petronio alla val D’Aveto, da Recco a Levanto e a Genova.  Al “ Settebello” ci si veniva per mangiare bene, genuino, con una cucina classica genovese dell’entroterra, ma anche per ballare, divertirsi, svagarsi. Famose le gare di ballo, di Twist e di Valzer, le gare di Briscola e Scopone,  le gare di Canto; tutte le manifestazioni avevano ricchi premi, la gara di Twist del 1964 aveva come primo premio una vespa (un ambitissimo premio per quei anni) e poi medaglie d’oro, viaggi, o premi in denaro. Il “Settebello era anche punto di incontro degli sportivi: qui si organizzavano – Tornei di calcio in notturna, ai quali partecipavano squadre della riviera e delle valli, gare di Pesca, dove partecipavano più di due - trecento pescatori, gare da Bocce, gare Ciclistiche; tutte queste attività  richiamavano un folto pubblico.
Dopo la morte di Renato, i figli non hanno continuato l’attività di ristoratori ma un bravo gestore, Alberto Devoto,  anche lui animato dalla passione per la cucina ed anche lui con nel sangue l'amore per la ristorazione trasmessa dal padre e dal fratello, Alberto non ha  modificato lo spirito e le motivazioni dei fondatori di questa classica tradizionale  attività.
Ora . . . 
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